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Sette contro uno


di Membro VIP di Annunci69.it Cafardeux
12.01.2025    |    337    |    10 9.7
"Mentre succhiavo il cazzo nero gli altri mi frugavano ovunque..."
Un giardino, quattro mura, un sole dorato come un limone maturo ...

Ero a casa mia, la casa della mia felicità dopo una lunga assenza per lavoro terminato per motivi sentimentali.

Un giardino sul mare ... ogni mio sogno oramai lontano e gettato via come un frutto amaro.

Volevo solo scordare quel tipo con lo sguardo serio, grave e languoroso che con i suoi bicipiti muscolosi e forti mi avena stritolato cuore e mente dopo avermi detto più volte "Minä rakastan sinua” (ti amo).
Con un sorriso che piange, il cuore come un martello pneumatico, la testa come un "perché", un polso senza più onda sfigmica, mentre mi guardava, me ne andai senza mai voltarmi.

Ora quella casa era la mia prigione e il giardino si affacciava solo su un mare di ricordi ed illusioni.
Mi ero consacrato a lui rinunciando ad ogni cosa, allontanando tutti i miei amici più cari, lasciando la mia terra.
Con un sentimento di rabbia e di frustrazione misto al desiderio di annullarmi mi risolsi ad iscrivermi a dei social per incontri gay/bsx con la consapevolezza, derivante dalla mia bassa autostima, che anche in questo caso tutto sarebbe stato un fallimento come lo era stata la mia storia con lui, l'innominabile dal cuore di ghiaccio resistente anche al calore del sole di Agosto.

Ma quella che dicesi "fortuna del principiante" volle che solo qualche giorno dopo il mio rientro da Helsinki, in contemporanea sui tre social cui mi ero iscritto, una valanga di contatti e richieste mi arrivasse a sommergere.
Fu proprio in quel frangente che maturai un’idea folle.
Detti appuntamento ad una decina di persone allo stesso orario cosciente delle insidie e dei pericoli che ciò comportava, ma allo stesso tempo determinato ad oltraggiare sia il mio animo sia il mio corpo.

Erano circe le 22.00 quando si presentarono le prime persone.
Un sessantaquattrenne in piena forma, un quarantacinquenne ben prestante ed un ragazzo nero sulla trentina con un pacco enorme. Si aggiunsero di seguito un operaio si 48 anni, un commerciante di 47 anni, due cinquantenni sedicenti etero.
Nei vari annunci avevo specificato che ero passivo ed in preep e che avrei ospitato solo attivi in una location riservata, confortevole e con ingresso indipendente. Avevo inoltre manifestato l’intenzione di organizzare una gangbang con me unico passivo.
Per dovere di accoglienza fu quasi d'obbligo socializzare brevemente sorseggiando un fantastico Kir Royal che subito scaldò gli animi movimentando la serata.
Ci trovammo ben presto tutti nudi in camera da letto e sul grande letto presto ci fu una concentrazione di cazzi che mai avrei immaginato.
Alcol e popper mi dettero una grande mano e, disinibito, cominciai a prendere in bocca tutti quegli uccelli soffermandomi maggiormente su quello nero grande, circonciso, duro come il marmo.
Aveva un sapore particolare e talmente era grande che non riuscii a spingerlo in gola neanche quando fui obbligato dagli altri a mettermi di dorso con la testa reclinata in basso a bordo letto.
Mentre succhiavo il cazzo nero gli altri mi frugavano ovunque. Il sessantaquattrenne in particolare mi leccava sapientemente il buco del culo mentre gli altri si alternavano con i loro cazzi nella mia bocca.
Diverse furono le combinazioni della serata ma fondamentalmente fui l’unico ad essere usato reiteratamente. Uno dei cinquantenni mi mise il buco del culo sulla faccia e se lo fece leccare a lungo.
Era pelosissimo e glielo leccai con la lingua a piatto e poi entrandoci con la stessa gasato dal fatto di sentirlo mugolare di piacere.
Poi fu tutto un parapiglia.
A turno mi incularono mentre sbocchinavo gli altri in un’alternanza vorticosa, incessante. Chi mi insultava, chi mi metteva le dita nel culo allargandolo fino all’inverosimile, chi mi metteva il piede in faccia ed in bocca mentre gli altri si avvicendavano a farmi il culo.
Oramai non capivo più nulla e li imploravo di rompermi sempre di più il buco che sentivo, bagnato, arroventato, sfondato.
Fu poi il ragazzo nero che mi costrinse, ad un certo punto, a mettermi di dorso e con le gambe sollevate in aria mentre succhiavo il cazzo all’operaio 48enne che si era messo col culo sul mio petto e il cazzo puntato alla mia bocca con gli altri che si masturbavano tutti attorno a noi.
Vedere tutte quelle minchie dritte mi faceva sballare. Tutti erano eccezionalmente dotati tranne uno che pero aveva due coglioni enormi, mai visti di quelle dimensioni.
L’atmosfera era impregnata di odori e questo mi eccitava moltissimo e, seppur ognuno di loro avesse una peculiarità, l’odore del sudore, l’odore dei piedi, l’odore dei cazzi era quello che li accomunava tutti.
Il nero gli dava sotto come un forsennato. Ansimava e mentre mi scopava teneva le mie gambe sollevate e guardava il suo enorme cazzo che entrava ed usciva dal mio buco. Qualcuno ebbe l’idea di fare delle foto col telefonino e questo lo eccitò a tal punto che mi sborrò nel culo.
In questa situazione tutti gli altri ebbero un picco di eccitazione e a breve distanza l’uno dall’altro mi ricoprirono di sborra.
Ne ebbi il culo, la bocca e il petto pieni: era calda, vischiosa, saporita e, per godere anche io, approfittai della sborra colante dal mio buco del culo che funse da eccellente lubrificante alle cinque dita della mia mano sinistra che entrarono con una estrema facilità mentre con la destra mi masturbai fino a sborrare ripetutamente sulla pancia e sul petto.

A serata terminata restarono con me il ragazzo nero, il commerciante ed il sessantaquattrenne.
Dopo una pausa in cui consumammo del buon cibo e sorseggiammo del buon vino, riprendemmo un tour de force che mi vide impegnato su più fronti.
La doppia penetrazione del nero e del sessantaquattrenne con il cazzo in bocca del commerciante 47enne si concluse dapprima con un’enorme sborrata e poi con il raggiungimento del mio orgasmo nella vasca da bagno mentre i tre usarono la mia bocca come un pisciatoio.

La notte scorse in un sonno profondo.
L’indomani, cosciente dell’accaduto, ebbi molti rimorsi e mi sentii fortemente degradato.
Mi giurai che mai e poi mai mi sarei cimentato in avventure di questo tipo e che piuttosto avrei osservato astinenza o tutt’al più avrei praticato solo onanismo.
Avevo vergogna di me stesso ...
E mentre meditavo su questi propositi comparve l’applet della chat del social sul quale avevo incontrato il trentenne nero. Era lui e mi chiedeva di vederci per fare ancora sesso.
Ovviamente ogni buon proposito decadde.

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